L’episodio n.4 di Mis(S)conosciute su Fabrizia Ramondino è finalmente online

Staffetta Mis(S)conosciute: la Resistenza delle partigiane pt.2 – Mis(S)conosciute – Scrittrici tra parentesi
Nonostante abbia all’attivo “solo” quattro episodi, questo progetto ha ormai più di un anno, o meglio è più di un anno che ha un nome e una forma ben definita.
In realtà l’elaborazione e la ricerca del coraggio e della forza di volontà necessarie per sporcarsi le mani e entrare in azione ha richiesto un po’ di tempo in più, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.

Partendo dal podcast, Mis(S)conosciute è diventato un progetto più ampio di divulgazione e racconto di quelle autrici misconosciute del panorama letterario contemporaneo che dovrebbero invece essere conosciute e diffuse al pari dei colleghi scrittori.
Questa azione viene portata avanti soprattutto sui nostri canali social Instagram e Facebook, dove si sta pian piano costruendo una community che condivide i nostri valori e le nostre idee e che ci convince che il lavoro che stiamo facendo è necessario, perché, ahinoi, è ancora necessario ribadire l’importanza culturale di autrici troppo spesso tralasciate dal canone.
Il quarto tassello di questo lavoro ha trovato finalmente una sua concretizzazione, con un 5 episodio in arrivo a concludere questa prima, lunga (cronologicamente), stagione di Mis(S)conosciute – Scrittrici tra parentesi.
Il lavoro sul podcast dedicato a Fabrizia Ramondino ha richiesto tanto lavoro, tanta elaborazione, tanto studio.

Intellettuale napoletana e cosmopolita all’unisono, è nata nel 1936 e ha vissuto a pieno il ‘900 e i primi anni 2000, iniziando a scrivere letteratura a 40 anni senza più fermarsi. Fabrizia Ramondino è una scrittrice davvero poco conosciuta, uno di quei nomi che non accende nessun lampo di riconoscimento nello sguardo di chi lo ascolta; l’abbiamo letta per caso, anni fa, in una vecchia edizione Einaudi di un suo romanzo.
Nel fare brainstorming per decidere su chi lavorare per questo episodio, abbiamo scelto lei per vari motivi:
Motivo n.1: dovevamo parlare di una intellettuale italiana
Motivo n.2: Leggendo la sua biografia, ci siamo elettivamente trovate molto vicine, soprattutto per quanto riguarda i luoghi, i posti, le città e i paesi che l’hanno vista crescere e formarsi. Napoli, Sorrento, i paesi vesuviani, la Germania, la Spagna, un certo modo di essere cittadini nel mondo ma ben radicati nella propria terra, nelle proprie origini.
Motivo n.3: lo stile della scrittura di Fabrizia Ramondino coinvolge e cattura il lettore, trasportandolo nel suo universo letterario dalla forte impronta autobiografica, fedele al principio che bisogna scrivere di ciò che si conosce bene, alla perfezione, perché filtrato innanzitutto dalle emozioni e dall’esperienza, senza tralasciare però fondamentali temi sociali, politici e culturali.
I romanzi e le poesie di Fabrizia Ramondino ci hanno fatto compagnia in questi lunghi mesi di quarantena.
Cosa abbiamo letto?

Intanto i testi facilmente reperibili in libreria e online: Althénopis, il suo primo romanzo, e L’isola riflessa (entrambi abbastanza recentemente rieditati da Einaudi).
Poi è partita la caccia agli altri testi, praticamente introvabili in libreria e, complice anche il lockdown, difficilmente reperibili online.
In biblioteca abbiamo trovato la raccolta di poesie Per un sentiero chiaro e il suo ultimo romanzo La via.
Tra gli scaffali delle librerie di amici e parenti lettori abbiamo trovato una vecchia copia di Taccuino tedesco e Passaggio a Trieste e qualche paziente amico lettore ci ha scansionato qualche pagina degli altri suoi testi, che sono tantissimi, tra cui Storie di patio, Dadapolis Napoli al caleidoscopio, Star di casa, Un giorno e mezzo.
Lo studio della sua letteratura ha richiesto parecchia elaborazione, poi la scrittura dell’episodio è venuta fuori quasi da sé, in un paio di giorni in cui l’urgenza di raccontarla si è fatta sentire, prevaricando i sentimenti di spaesamento, incertezza e confusione che stavamo vivendo tra marzo e giugno, e che tuttora fanno sentire i loro strascichi.
Abbiamo poi registrato le nostre voci a distanza, ognuna dai propri armadi, con una regia di massima a priori, senza poter ricontrollare frase per frase il tono di voce le une delle altre. L’editing di Maria Lucia è riuscito a fare magie e a lavorare con le nostre registrazioni discordanti rendendole compatte, scegliendo effetti sonori e musiche che rispecchiano perfettamente il mood che le parole di Fabrizia ci hanno ispirato.
L’episodio si chiude musicalmente con la Sonata in La maggiore di Domenico Scarlatti; durante un’intervista in radio verso la metà degli anni ‘80, Fabrizia sceglie di far ascoltare proprio questo brano: non a caso, un musicista di Napoli che, come lei, ha vissuto in Spagna.
Per prestare le nostre voci all’universo letterario di Fabrizia ci abbiamo messo qualche mese e ora che l’episodio è online speriamo che vi spalanchi una finestra sull’universo ventoso affacciato sul mare di Fabrizia Ramondino.
In questo episodio abbiamo utilizzato i seguenti effetti sonori e brani musicali:
SUONI
- Sea around Sardegna by GirlWithSoundRecorder available @ Freesound.org
- Sea and birds in Cala Fuili by Supersciri available @ Freesound.org
- Kitchen.PlatesSraping.Faucet.wav by jessepash available @ Freesound.org
- rue calme #1 by arnaud coutancier available @ Freesound.org
- rue très calme by arnaud coutancier available @ Freesound.org
- voisins by arnaud coutancier available @ Freesound.org
BRANI
- Montana Skies – Gringo Flamenco
- Chad Crouch – Sea Foam
- The Fischermen – Entry #3
- David Hilowitz – The Printed Word
- Domenico Scarlatti – Sonata for keyboard in F major, K. 366 played by Anthony Di Bonaventura
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